Kipepeo Nutritional Center centro nutrizionale

Progetto

Il Kipepeo Nutritional Center (kipepeo: farfalla, in kiswahili) è gestito dall’organizzazione Call Africa, Ong di diritto tanzaniano partner de L’Africa Chiama in numerosi interventi di cooperazione allo sviluppo.
Il centro, in cui operano due operatrici locali, può curare in un anno a rotazione circa 60 tra neonati e bambini. Il centro infatti può ospitare contemporaneamente fino a 10 bambini e il percorso riabilitativo ha una durata media di due mesi.
L’obiettivo generale che si propone questo progetto è di migliorare le condizioni di vita dei bambini di Iringa (Tanzania) e delle loro famiglie attraverso un intervento nutrizionale intensivo.
L’obiettivo trova la sua necessità nelle gravi carenze nutrizionali ed è strettamente finalizzato alla lotta alla fame, come previsto al punto n. 1 degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite “ELIMINARE LA POVERTÀ ESTREMA E LA FAME” che si prefigge di dimezzare, entro il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno e di persone che soffrono la fame.
Obiettivi complementari sono:
migliorare l’accesso alle cure e la tutela sanitaria dei bambini malnutriti e aumentare una conoscenza diffusa sulle corrette modalità nutrizionali e sugli aspetti igienico sanitari tra i genitori/tutori.
I bambini vengono visitati settimanalmente da un medico e/o da un’infermiera, e operatori locali del centro si occupano di monitorare mensilmente lo stato di salute dei bambini.
Operatori locali formati trasmettono nozioni basilari e di pratica attuazione ai genitori/tutori: ad esempio, accorgimenti sulle modalità di cottura più efficaci al fine di preservare il contenuto nutritivo degli alimenti; decifrazione dei segnali visivi e dei sintomi in base ai quali valutare lo stato di salute dei propri figli o l’insorgenza di eventuali malattie/infezioni.

Testimonianza

“ Il Kipepeo è un piccolo centro nutrizionale, un ambiente caldo e accogliente, situato nel distretto di Iringa, in Tanzania, che può ospitare fino ad un massimo di quindici bambini alla volta.
I bimbi che vengono accolti, tutti di età molto bassa, da zero a cinque anni, provengono da famiglie che versano in condizioni di estrema povertà e sono affetti da malnutrizione, spesso anche di grave entità.
All’interno del centro viene effettuata una riabilitazione nutrizionale che prevede tre pasti alla settimana, senza l’ausilio di particolari terapie, se non nei casi estremi, in quanto si vuole rendere questo processo riproducibile anche a
livello domestico, visto che il centro non è operativo tutti i giorni. I bambini infatti si recano al centro nutrizionale tre volte alla settimana, qui ricevono un pranzo completo e bilanciato insieme alle loro mamme o nonne e a volte anche insieme a fratelli o sorelle che li accompagnano. I pasti vengono preparati da due cuoche del posto che ripropongono piatti tipici della cucina Tanzaniana.
Dopo il pranzo solitamente c’è un momento di gioco nel cortile esterno, parentesi ludica molto importante non solo per consentire la socializzazione tra i bambini, ma soprattutto per dare un’opportunità di crescita nel rapporto tra mamma e
bambino, visto che le cure parentali non sempre sono abitudinarie e la comunicazione affettiva attraverso il gioco non è usuale.
Settimanalmente i bambini vengono pesati e i loro progressi vengono annotati in un grafico. Quando il peso rientra nella norma e resta stabile per qualche mese e soprattutto una volta scomparsi tutti i segni della malnutrizione, il bambino esce dal programma e lascia il posto ad un altro. Una volta interrotta la frequenza al centro il bimbo verrà poi controllato attraverso visite domiciliari periodiche da parte degli operatori, che non solo terranno sotto controllo il suo sviluppo fisico e ponderale, ma terranno vivo quel rapporto un po’ speciale instauratosi durante la sua permanenza al centro!

Tre settimane sono poche per guardare, capire, ragionare, raccontare… quello che posso dire della mia esperienza è che mi aspettavo un’Africa molto diversa, più degradata, più disorganizzata …quello che ho trovato è invece un’Africa molto attiva, molto viva, con grandi potenzialità che aspettano solo di poter emergere…il lavoro che le associazioni stanno facendo per aiutare la popolazione locale a sfruttare a pieno le proprie possibilità è fondamentale e per quel poco che ho potuto vedere, inizia, a mio avviso, per molti aspetti, a dare i suoi frutti.…mi mancano i sorrisi dei bambini del Kipepeo, le loro risate ad ogni semplice gioco, l’affetto dei piccoli che nemmeno ti conoscono, ti prendono la mano e non
vogliono più che tu te ne vada…”
Dott.ssa Veronica Madonna, Nutrizionista
Maggio 2012