Semi per la SIDS borsa di ricerca

Progetto

L’Associazione Semi per la SIDS nasce a Lucca nel 1991 ed è composta principalmente da genitori che hanno perduto il bambino per SIDS – Sudden Infant Death Syndrome – in Italia conosciuta come “morte in culla”.

L’impegno prioritario dell’Associazione è quello di sostenere le famiglie colpite ascoltandole e condividendo il dolore, informandole sulla sindrome e mettendole in contatto con medici che possano accogliere e fornire loro le spiegazioni utili a comprendere l’accaduto, accompagnandole durante il percorso che porterà all’elaborazione del lutto.

La perdita improvvisa di un figlio nel primo anno di vita rappresenta un’esperienza traumatica per i genitori, in particolare per la madre dato il profondo legame biologico e affettivo con il neonato. In passato il lavoro di accoglienza e di sostegno ai nuclei familiari colpiti era svolto dalla Neuropsichiatra Infantile Prof.ssa Pia Missaglia presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita. Attualmente, in mancanza di risorse istituzionali, risulta fondamentale da un lato non disperdere il patrimonio di esperienza clinica e dall’altro rispondere in modo adeguato e tempestivo ai bisogni delle famiglie.

Obbiettivo del progetto è stato quello di sperimentare la ripresa dell’attività da parte di una psicoterapeuta psicoanalitica, che possa essere formata in questo specifico ambito dalla Prof.ssa Missaglia, attraverso una supervisione costante per un anno, verificando periodicamente l’andamento del lavoro per progettarne correttamente la prosecuzione.

Testimonianza

Nel primo trimestre si sono effettuati 5 incontri di formazione di 2 ore ciascuno, nell’ambito dei quali la prof.ssa Massaglia, sulla base della propria esperienza, ha illustrato alla dr.ssa Carbonara:

– le specificità dell’esperienza di lutto nella SIDS;

– la flessibilità del setting (partecipanti e cadenza, intervento breve e prolungato);

– il livello di intervento (accoglienza e contenimento, esplorazione e interpretazione);

– le tematiche emotive più problematiche nei diversi membri della famiglia.

La dr.ssa Carbonara ha potuto considerare, rispetto alla propria formazione ed esperienza clinica, gli elementi già sperimentati e quelli nuovi, per predisporsi ad iniziare il lavoro.

Nel secondo trimestre, su proposta dell’équipe del Centro Regionale SIDS, si è svolta la prima presa in carico che ha presentato due peculiarità nuove, su cui è stata effettuata un’approfondita riflessione nell’ambito della supervisione:

– intervento fuori sede, che ha richiesto una valutazione del setting più adeguato in termini di luogo, risolto con appoggio all’ ASL di riferimento attraverso la mediazione dell’assistente sanitaria G. Cavani.

– a distanza di due anni dall’evento, che ha mostrato la persistenza di vissuti traumatici e la loro riattivazione dolorosa e disturbante in rapporto alle esperienze di vita.

Si sottolinea che l’accoglienza di questo caso, che si delinea come trattamento di un lutto patologico e riveste carattere di eccezionalità (anche per il tempo dedicato: intera giornata lavorativa per un colloquio), è stata possibile solo grazie alla borsa di studio.

Testimonianza di Sonia Scopelliti, membro Semi per la SIDS Onlus

Personalmente da quando mia figlia è deceduta, nel settembre 2010, ho deciso di dedicarmiall’ accoglienza delle famiglie colpite che scelgono di accettare l’aiuto offerto dall’associazione.

Ho personalmente usufruito del servizio psicologico , nei tempi passati, in cui il servizio di sostegno psicologico era svolto dalla Prof.ssa Pia Massaglia, quindi conoscevo bene l’importanza di mantenere un servizio adeguato e specifico per le famiglie colpite da questo dramma.

In questi anni in cui il servizio non funzionava purtroppo è stato davvero difficile aiutare le famiglie nonostante la mia disponibilità verso tutte le famiglie. Premettendo che come genitori possiamo offrire un servizio di accoglienza e sostegno basato sula condivisione dell’evento accaduto , sull’ adeguata informazione dell’evento che ci ha colpiti, sul supporto e sull’ accompagnamento durante il percorso di elaborazione del lutto ma che purtroppo la tragicità della morte improvvisa e Inaspettata del lattante ha inevitabilmente delle pesanti conseguenze psicologiche sui genitori che sviluppano spesso gravi sensi di colpa, rabbia e una grande disperazione, alle quali purtroppo è molte volte necessario un supporto professionale e specifico in quanto un senso di colpa prolungato può essere distruttivo e incidere sull’intero nucleo familiare. La ripresa dell’attività , grazie al progetto realizzato, mi ha permesso di proporre alle famiglie accolte,, non solo nell’anno in corso ma anche negli anni in cui il servizio non era attivo, riuscendo cosi ad indirizzare queste famiglie verso un aiuto professionale specifico.

Questo progetto permette alle famiglie di avere un importante opportunità per il miglioramento della qualita’ di vita dell’intero nucleo familiare che rimane difficile da raggiungere dopo un evento cosi tragico.

Un mio ringraziamento personale è destinato alla Fondazione 7 Novembre per aver creduto in questo progetto e aver dato una seconda opportunità a tutti i genitori che con grande fatica provano a intravedere speranza nel loro futuro e con fatica provano a risalire da quell’abisso profondo in cui si è caduti quando ti e’ stato strappato improvvisamente il dono della vita , il bene piu’ prezioso…TUO FIGLIO .

 

Link utili e Referenze