La cooperativa sociale Il Balzo Onlus (Rozzano) offre una serie di servizi rivolti alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Il progetto ha fornito presso la comunità La Fenice di Rozzano una situazione abitativa temporanea che funge da “palestra di autonomia” dove cominciare a comprendere cosa significhi vivere una vita autonoma distaccandosi gradualmente dalla propria famiglia. Gli obbiettivi del progetto per le persone con disabilità sono stati il riconoscimento e l’affinamento delle autonomie personali e il potenziamento delle abilità sociali. Per le famiglie coinvolte sono stati creati dei momenti di confronto a cadenza quindicinale coordinati da una psicologa che ha proposto discussioni inerenti alle dinamiche della disabilità. Il progetto vuole creare una rete informale di sostegno sia alla comunità che alle famiglie attraverso la frequentazione di momenti di socialità nel territorio.
Mi chiamo Rosanna e sono la mamma di Stefano. Questo è l’ultimo periodo della nostra storia.
Dopo aver partecipato ai seminari del programma “Dopo di Noi” organizzati dall’Associazione Il Balzo e dopo aver visitato varie altre residenze, abbiamo capito che il programma “Dopo di noi” era l’obbiettivo principale per noi e per nostro figlio. Abbiamo fatto partecipare Stefano a piccole “assenze” da casa con operatori e amici conosciuti: serate di aperitivo, fine settimana, vacanze estive di 15 giorni e poi settimane nella comunità “La Fenice” in periodi sempre più frequenti. Stefano ha affrontato il tutto con serenità, coinvolgendosi in modo giocoso e facendo emergere tutte le positività delle attività a cui partecipava. Dopo 3 anni lui ha chiesto di vivere nella casa “La Fenice“: soggiornava nella comunità tutta la settimana e tornava da noi nel week end.
Siamo stati sensibilmente seguiti e aiutati dalla cooperativa Il Balzo che è sempre presente anche in piccole nostre perplessità. In questi anni nostro figlio ha sviluppato un importante percorso di crescita sotto vari aspetti: Stefano è più indipendente e più sicuro nell’organizzazione dei suoi impegni, molto più socievole anche con le persone a lui estranee e più voglioso di sperimentare attività nuove. Vederlo così ci ha fatto capire di aver intrapreso la strada giusta con le persone giuste; insomma noi siamo un punto fermo per Stefano però lui ha anche bisogno di loro per dimostrare a se stesso e agli altri le sue capacità.
Lui mi dice: «Mamma sono un uomo». E noi dobbiamo capire molte cose di lui.