Centro Alzheimer centro diurno

Progetto

Il centro diurno di Salerano Canavese (To) accoglie persone affette da sindrome demenziale (tipo Alzheimer). Il centro è stato inaugurato il 18 maggio 2018 e ha attivato i suoi servizi di cura nel luglio dello stesso anno accogliendo 5 ospiti. Nel gennaio del 2019 il centro diurno ha raggiunto la capienza massima con 20 ospiti. L’obiettivo principale del centro è quello di proporre interventi specifici, attraverso diverse attività, che possano ritardare il progredire della malattia, ridurre il peso delle terapie farmacologiche e dei ricoveri impropri consentendo al paziente di mantenere un’autonomia personale.

L’inserimento nel centro diurno è costituito da un primo incontro tra il medico responsabile e i famigliari della persona affetta da Alzheimer per ricostruire la storia clinica e per valutare il percorso terapeutico-sanitario e riabilitativo da seguire. Un secondo incontro in la coordinatrice del centro diurno introduce il nuovo ospite all’equipe sanitaria e agli altri pazienti presenti nella struttura, per valutare le autonomie nella mobilità, nell’alimentazione, nell’igiene personale e per comprendere le capacità comunicative e relazionali del paziente. Se gli esiti di questi due incontri sono positivi il nuovo ospite viene inserito nel centro per un paio di ore nei primi giorni, per poi successivamente trascorre l’intera giornata nella struttura, ovvero dalle 9 alle 16.

Il programma delle attività giornaliere presso il centro prevede l’accoglienza per gli ospiti dalle 8 alle 9, in cui avviene un confronto tra la coordinatrice del centro e i famigliari per capire com’è andata la giornata precedente della persona affetta da Alzheimer. Nel pomeriggio questo compito spetta all’infermiera che aggiorna i famigliari sulla giornata trascorsa e sull’andamento sanitario della persona. Il confronto con i famigliari degli ospiti che giungono al centro diurno con la navetta è settimanale e telefonico. Quando tutti gli ospiti sono presenti nel centro diurno si iniziano le attività nell’ampia sala centrale in cui è presente la parete riabilitativa: un pannello in cui vengono esposti un orologio, un calendario e una sintetica descrizione del luogo in cui gli ospiti si trovano per allenare la loro memoria a breve termine. Successivamente avviene la terapia ri-motivazionale attraverso la lettura dei quotidiani locali e nazionali, seguita da una discussione tra gli ospiti sugli argomenti di attualità appena letti. Nel decorso della malattia vi è una graduale perdita di interesse verso gli stimoli esterni e relazionali; la terapia rimotivazionale è una tipologia di intervento cognitivo-comportamentale che si pone l’obiettivo di rivitalizzare tale interesse e di limitare e contrastare la tendenza all’isolamento. Alle 10 viene servito il caffè con biscotti , i pazienti sono suddivisi nei tavoli a seconda delle competenze e delle amicizie e l’infermiera del centro somministra la terapia a ogni ospite. Dalle 11,00 alle 12,00 vengono svolte le attività del mattino, ovvero le attività riattivanti più importanti della giornata. Queste attività vengono suddivise nell’arco della settimana per stimolare corpo e mente, e sono:

La giocomotricità, i cui obiettivi principali sono quelli di permettere alle persone di avere maggiori possibilità di azione e autonomia, di ottenere un miglior collocamento nello spazio e una facilitazione nella relazione con gli altri, favorendo nella persana la presa di coscienza delle proprie sensazioni ed emozioni.

I laboratori di terapia occupazionale come collage, falegnameria, pittura, orto-terapia. Molto importanti sono le attività in giardino: nella demenza mantenere l’autonomia della persona il più a lungo possibile è un obiettivo primario e la cura delle piante concorre nel raggiungere questo scopo poiché vengono stimolate l’attività cognitiva, l’attenzione e la capacità di pianificare le azioni.

Il laboratorio di cucina, che oltre allo sviluppo delle capacità manuali, stimola il ricordo con percorsi di reminiscenza tramite il recupero di ricette appartenenti alla storia di vita di ogni ospite. La cucina e l’esecuzione della ricetta è un ottimo esercizio per il recupero della sequenzialità, capacità compromessa con la malattia. I laboratori di musicoterapia di gruppo e di scrittura d’insieme, laboratori di stimolazione attraverso l’arte. Queste attività di gruppo stimolano la socializzazione, creando legami significativi all’interno del centro diurno. Dalle 12 alle 12,30 c’è un momento di riposo: gli ospiti sono invitati a fare quello che preferiscono, come disegnare, fare una passeggiata in giardino, oppure cantare in gruppo, e alle 12,30 c’è il pranzo.

Il pomeriggio inizia alle 13,30 ed è per la maggior parte degli ospiti un momento di riposo. Chi non gradisce riposare viene condotto da un operatore e dai volontari nella stanza/palestra per chiacchierare, finire i progetti del mattino, per fare letture o qualsiasi cosa essi richiedono. Alle 14,45 inizia l’attività del pomeriggio. Le attività del pomeriggio sono condotte con tutto il gruppo perché sono meno complicate dei laboratori del mattino. Ci sono attività di letture divertenti accompagnate da video su fatti recenti;  video, letture e canti sulla storia della musica popolare, classica, operistica; vengono effettuate letture brevi fatte dagli operatori o selezionate dagli ospiti del centro; c’è il laboratorio/gioco di esperienze sensoriali, svolto attraverso racconti sulle tradizioni agricole o su altri temi, per stimolare l’uso dei 5 sensi. Alle 16,00 le attività terminano, tutti vengono condotti a fare la merenda, e vi è il rientro a domicilio o con il parente o con il servizio di trasporto gestito dall’associazione Volontari del Canavese.

Il restauro del centro diurno è stato seguito dall’architetto Michele De Lucchi che sintetizza così l’idea centrale del progetto: progettare un centro per accogliere i malati di Alzheimer significa andare oltre le valutazioni funzionali, per indagare i bisogni profondi dell’uomo e cercare di migliorare la qualità della vita delle persone; diversamente qualsiasi architettura, non solo uno spazio di cura, perde valore.

Link utili e Referenze