Tartalavoro borse lavoro

Progetto

L’Associazione “La Tartaruga” di Cuorgnè si sta impegnando, da oltre dieci anni, a contrastare la crescente condizione di crisi e disagio che ha colpito il territorio del Canavese determinata anche dalla difficoltà di mantenimento e sviluppo delle piccole industrie metalmeccaniche.

La scelta di attivare percorsi di lavoro accessorio risponde all’esigenza di una maggiore flessibilità del mercato e del numero sempre più alto di persone in difficoltà.

Gli obbiettivi principali del progetto sono:

  1. l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati tramite l’attivazione del percorso di lavoro accessorio come modalità di formazione e sperimentazione delle competenze individuali.
  2. Acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, nella convinzione che l’acquisizione di un’identità professionale sia condizione indispensabile in un percorso mirato al reinserimento dell’individuo nella società.

L’iniziativa si rivolge a circa 400 nuclei in gravi situazioni di diasagio sociale: individui privi di reddito, disoccupati, con scarsa rete sociale, in età compresa fra 18 e i 60 anni.

Testimonianza

Si è dato avvio alla fase di progettazione contattando i Servizi Sociali del territorio e nello specifico il CISS 38 di Cuorgnè (TO), che si è dimostrato interessato a collaborare con l’Associazione per la realizzazione del Progetto. In tal senso il CISS 38 ha fornito un proprio elenco di risorse disponibili ad accogliere persone in lavoro accessorio. Avviando una serie d’incontri i Servizi hanno provveduto a segnalare nominativi di persone che potevano rispondere ai requisiti del progetto per poter usufruire dell’opportunità.

Si è passati quindi alla fase operativa in cui i volontari dell’Associazione hanno iniziato a svolgere il lavoro di conoscenza delle persone segnalate per poter effettuare l’abbinamento con la risorsa più idonea alle loro caratteristiche, abilità e attitudini. Nel breve periodo di due mesi (novembre e dicembre 2015) tutte le 8 postazioni hanno avuto inizio presso Cooperative sociali, Enti caritativi del territorio. L’avvio è stato preceduto dall’accompagnamento dello stagista presso la risorsa dal Tutor dell’Associazione, dalla firma di tutta la documentazione necessaria e degli accordi fra le parti.

Si sono concordate le mansioni e le modalità di verifica delle singole attività. L’Associazione ha continuato a monitorare l’andamento del percorso; ad eccezione di una sola esperienza (interruzione dell’attività per la mancanza di disponibilità nei giorni stabiliti con la Risorsa) tutte le altre si sono concluse positivamente nei tempi previsti (7 mesi per 1200 ore).

Considerazioni finali

L’Associazione La Tartaruga, al termine del Progetto, ritiene l’esperienza decisamente positiva, anche alla luce della crisi socio-economica che ha pesantemente colpito il territorio del Canavese, con gravi conseguenze per le famiglie. Dalle persone coinvolte come beneficiarie del progetto, emerge una grossa soddisfazione per l’esperienza vissuta e per il metodo adottato dall’Associazione per lo svolgimento delle attività. Importante è stata valutata la presenza di un Tutor dell’associazione e di un Referente della risorsa; per alcune persone l’esperienza ha significato la possibilità di costruire relazioni significative anche all’esterno dell’ambito lavorativo, continuate oltre il termine della borsa lavoro.

Si evidenzia la riuscita dell’abbinamento Stagista-Risorsa, che sembra essere dimostrata dalla soddisfazione reciproca rispetto alle mansioni svolte, rimandata da entrambe le parti. Una buona valutazione dell’esperienza è stata data dalle Risorse che si sono dichiarate disponibili a ripetere la collaborazione. Per alcune delle persone interessate è stata la prima esperienza lavorativa ed è stata l’occasione per sperimentarsi, acquisire nuove competenze ed essere più spendibili nel mondo del lavoro.

Nei sette mesi di attivazione i soggetti coinvolti sono usciti dal circuito assistenziale riuscendo a rispondere autonomamente alla soddisfazione dei propri bisogni primari. Tale aspetto ha portato ad un miglioramento della condizione psicologica/emotiva delle persone che si sono sentite valorizzate e responsabilizzate, raggiungendo un più alto livello di autodeterminazione nel loro progetto di vita. La possibilità di recuperare un ruolo attivo all’interno del proprio contesto di vita familiare e sociale ha rappresentato per le persone coinvolte una possibilità di riscatto che ha portato ad una riattivazione personale, che come spesso confermato dai Servizi Sociali, ha avuto ricadute positive sul progetto globale della persona.

Si vuole sottolineare come il valore aggiunto del progetto possa essere considerato il lavoro integrato fra i vari soggetti coinvolti: associazionismo, privato sociale, servizi sociali, che hanno maturato la consapevolezza che solo insieme curando la rete è possibile rispondere alla complessità dei bisogni attuali.

Link utili e Referenze