Sostegno all’integrazione nei servizi di educazione estiva di bambini con bisogni speciali
La cooperativa Alce Rosso di Ivrea promuove servizi educativi che svolgono un’azione di prevenzione contro ogni forma di emarginazione derivante da svantaggio psico–fisico o sociale, provvedendo all’inserimento di bambini con bisogni speciali o in situazioni di disagio relazionale e socio–culturale all’interno di gruppi di pari frequentanti il centro estivo di Villa Girelli con affiancamento di educatori specializzati.
Il progetto vuole rispondere al costante aumento di domande di inserimento da parte di famiglie che non riescono a ottenere un contributo economico sufficiente per le attività extra-scolastiche.
Al fine di rendere più efficace l’intervento educativo, Alce Rosso ha sviluppato un’ ottima collaborazione con i servizi educativi e socio-assistenziali che seguono i bambini sul territorio, riuscendo così a dare continuità al percorso formativo del bambino e di sperimentare nuovi approcci pedagogici legati alle specifiche caratteristiche dei servizi extra-scolastici.
Grazie al contributo erogato dalla Fondazione 7 Novembre, la cooperativa sociale Alce Rosso è stata in grado di potenziare l’offerta di servizi educativi e ricreativi: nel corso dell’estate 2012, nove bambini e ragazzi hanno frequentato il centro estivo accompagnati e assistiti da educatori specializzati per una settimana aggiuntiva completando in questo modo il loro progetto di integrazione e agevolando enormemente le famiglie nella conciliazione dei tempi di cura e di lavoro.
“Sono la mamma di un bimbo Down che ha usufruito della possibilità di frequentare una settimana di centro estivo di Villa Girelli ad Ivrea grazie al vostro contributo. La proposta di Alce Rosso è giunta proprio in un momento di difficoltà nell’organizzazione familiare.
Il centro estivo per mio figlio è un importante luogo di svago in cui ha la possibilità di relazionarsi con gli altri in spazi liberi ma sicuri, in quanto gli interscambi tra i bambini avvengono in un contesto sì di libertà di movimento, ma sotto gli occhi di educatori sempre attenti alle dinamiche relazionali.”